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Pietro Scarciglia approfitta degli studi storici, della reale scoperta di un antico atto notarile e di note biografiche dell'archivio parrocchiale, per imbastire un'avvincente trama ricamata su un evento realmente accaduto nell'Avetrana della seconda metà del XVIII secolo. Da questo motivo ha origine la stesura di "Terra salata", che lo stesso Autore definisce un romanzo cronaca. Nell'affrontare la conoscenza di quest'opera si possono presentare diverse chiavi di approccio. Qualche lettore indigeno si aspetterà una sorta di documentario che mette in evidenza luoghi e personaggi familiari, si lascerà trasportare dolcemente dalla macchina del tempo nelle vie e nelle piazze del suo paese così come apparivano nei secoli scorsi, si immergerà nell'antica atmosfera vissuta da suoi probabili antenati, sarà cullato dal suono del loro genuino idioma e dalla loro semplicità. Altri la considereranno un'ennesima testimonianza dell'appartenenza di Torre Colimena ad Avetrana. Sicuramente durante lo svolgimento di quest'impresa letteraria spuntano coordinate geniali e originali che la rendono un'opera "sui generis", poliedrica e camaleontica, impregnata di cultura salentina.